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Cosa significano le icone GPRS, E, 3G, H, H+, LTE sugli smartphone

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Autore: IlSoftware.it

Ogni volta che sul proprio smartphone si attiva la connessione dati messa a disposizione dall’operatore di telefonia prescelto, accanto all’icona che informa sullo stato del segnale, visualizzata nell’area di notifica, appare un simbolo: GPRS, E, 3G, H, H+ o LTE.

Quando la connessione dati sullo smartphone è attiva e non si è nelle vicinanze di una rete Wi-Fi nota (per la quale si fossero precedentemente memorizzate le credenziali d’accesso), per impostazione predefinita il telefono cerca di effettuare la connessione dati utilizzando lo standard di connessione più performante che sia supportato dalla rete telefonica e dallo smartphone stesso.

Cosa significano le icone GPRS, E, 3G, H, H+, LTE sugli smartphone

4G LTE

La modalità di connessione più performante in mobilità consiste nell’utilizzo di LTE. Le velocità teoriche sono 100 Mbps in downstream e 60 Mbps in upstream: ciò significa che si possono scaricare dati alla velocità di 12,5 MBytes/sec ed inviare dati a 7,5 MBytes/sec.

Dal punto di vista commerciale le connessioni 4G/LTE vengono presentare come in grado di permettere il trasferimento dati fino a 72 Mbps. Le prestazioni realmente riscontrate sono tipicamente inferiori in forza della distanza dalla base station, della presenza di ostacoli e, di conseguenza, della potenza del segnale e del livello di congestione della rete.

Per poter godere della connettività LTE è ovviamente necessario disporre di un device che supporti quella è che, allo stato attuale (all’orizzonte c’è già LTE Advanced) la più recente evoluzione degli standard di telefonia mobile cellulare.

Ne avevamo parlato nell’articolo Collegarsi a Internet ovunque in viaggio in Italia e all’estero; LTE viene presentata commercialmente con l’appellativo 4G anche se, tecnicamente, non si tratta davvero di una tecnologia di quarta generazione.
L’ITU (International Telecommunication Union Radiocommunication Sector), agenzia specializzata delle Nazioni Unite con sede a Ginevra, che si occupa della definizione degli standard utilizzati nelle telecomunicazioni, aveva infatti più volte precisato come LTE non avesse i requisiti per essere definita una tecnologia 4G. Precisando che 4G saranno LTE Advanced e WiMax 2.0, l’ITU ha poi in un certo senso dato “il nulla osta” per battezzare LTE come 4G, almeno per le mere finalità di marketing.

Per LTE Advanced vedere Telecom presenta LTE Advanced: a breve il lancio.

La comparsa dell’icona 4G al momento dell’attivazione della connessione dati, quindi, indica che si sta adoperando lo standard per la connessione in mobilità più veloce in assoluto (ci si trova in una zona coperta dal segnale 4G/LTE ed il proprio dispositivo mobile è compatibile-LTE).

Copertura 4G/LTE

Per consultare le mappe di copertura 4G LTE dei vari operatori telefonici italiani, suggeriamo si fare riferimento all’articolo Collegarsi a Internet ovunque in viaggio in Italia e all’estero.
Al momento, è Vodafone che offre la migliore indicazione sulle zone della Penisola effettivamente raggiunte dal segnale 4G/LTE.

Dispositivi compatibili LTE

Non è sufficiente che l’area geografica in cui ci si trova sia coperta dal segnale 4G/LTE: per collegarsi alla Rete in questa modalità, infatti, è necessario che il proprio dispositivo supporti LTE.

Per ottenere una lista della maggior parte dei dispositivi compatibili LTE, suggeriamo di utilizzare lo strumento che pubblichiamo di seguito.

Come si vede, selezionando una categoria di dispositivi (ad esempio, smartphone o tablet), quindi scegliendo uno dei produttori, si potrà ottenere l’elenco dei prodotti con supporto LTE.
L’elenco è gestito ed aggiornato da Vodafone e pubblicato sul sito ufficiale dell’azienda.
A parte la mancanza dei dispositivi più recenti come i Nexus 6 e Nexus 9 di Google e gli iPhone 6 e iPhone 6 Plus di Apple, la lista appare ben aggiornata.

H+ e H

Gli smartphone di più recente fattura sono compatibili HSPA (High-Speed Packet Access) ossia permettono di raggiungere velocità più elevate durante il trasferimento dei dati in mobilità rispetto al precedente standard UMTS.
HSDPA permette, sulla carta, di raggiungere fino a 14,4 Mbps (1,8 Mbytes/sec) anche se, al solito, le prestazioni realmente rilevate possono essere notevolmente inferiori.
Questa modalità di connessione è indicata con la presenza di un’icona H nell’area delle notifiche dello smartphone, accanto al grafico del segnale.

La comparsa di H+, invece, informa l’utente circa l’utilizzo di una connessione dati HSPA Evolution (HSPA+), capace di portare la velocità di trasferimento dati in downstream fino ad un valore teorico di 56 Mbps (7 MBytes/sec).
HSPA+ viene comunemente definita una tecnologia “pre-4G” che cioè anticipa le prestazioni ottenibili con una connessione di quarta generazione.

3G

La comparsa dell’icona 3G (o del simbolo “U”) informa che si è connessi alla rete mobile in modalità 3G ossia che si stanno utilizzando standard di terza generazione per inviare e ricevere dati. Nelle aree urbane la connessione tipicamente disponibile è HSPA mentre, in seconda battuta, il 3G è comunque disponibile sia nelle aree più densamente popolate che nelle zone periferiche. La velocità massima in download è tipicamente compresa fra i 384 Kbps (48 KB/sec) dello standard UMTS e i 7,2 Mbps (900 KB/sec) della “versione base” di HSDPA.

E (EDGE)

Quando il segnale 3G/HSPA è molto tempo o assente può capitare che all’atto dell’attivazione della connessione dati sul cellulare compaia l’icona E.
Acronimo di Enhanced Data rates for GSM Evolution, EDGE è uno standard che prevede il trasferimento dati sulla rete GSM e che è stato proposto, in passato, come evoluzione del GPRS.
EDGE è uno standard di seconda generazione, assolutamente inadeguato anche per trasferire pagine web moderatamente ricche di informazioni ma comunque valido, ad esempio, per scambiare qualche messaggio su Whatsapp.
In downstream EDGE può spingersi fino a 236-473 Kbps (29 KB/sec-59 KB/sec) ma le prestazioni sono tipicamente molto più scadenti nonostante lo standard sia stato pensato per unire in parallelo più canali GPRS.

GPRS

L’età della pietra per le connessioni in mobilità. Si tratta di una tecnologia 2G (GSM) molto lenta che limita gli utenti, ad esempio, alla sola consultazione dei siti web in versione “mobile”. Qui non si superano i 58 Kbit/s (7,2 KB/sec) anche se il valore è spesso inferiore.

Come forzare l’uso di 3G o HSPA su Android

Il sistema operativo Android non permette di default di bloccare l’uso di 3G o HSPA in modo tale che non vengano utilizzate gli standard più lenti di seconda generazione durante l’impiego della connessione dati.

Di solito tutti gli smartphone sono impostati per adoperare lo standard capace di garantire le migliori prestazioni (WCDMA preferred); quando il segnale è debole, però, si ripiega automaticamente sull’utilizzo di una connessione 2G.

Per evitare che il dispositivo mobile si sposti improvvisamente sull’utilizzo, ad esempio, di EDGE (comparsa dell’icona E), è possibile provare ad applicare un semplice espediente.

Dopo aver aperto il tastierino numerico del telefono, si dovrà digitare il codice speciale *#*#4636#*#*.

Cosa significano le icone GPRS, E, 3G, H, H+, LTE sugli smartphone

Dal menù Verifica bisognerà quindi toccare la voce Informazioni telefono, scorrere la schermata fino ad individuare Imposta tipo di rete preferito.

Cosa significano le icone GPRS, E, 3G, H, H+, LTE sugli smartphone

Qui basterà “tappare” sull’impostazione predefinita (ossia WCDMA preferred) in modo da far apparire il menù di scelta.

Cosa significano le icone GPRS, E, 3G, H, H+, LTE sugli smartphone

Per forzare Android ad usare il 3G anziché, ad esempio, EDGE, si potrà quindi selezionare WCDMA only.

Cosa significano le icone GPRS, E, 3G, H, H+, LTE sugli smartphone

Purtroppo il menù richiamabile con il codice *#*#4636#*#* non è disponibile su tutti gli smartphone Android (alcuni produttori posono averlo bloccato). Sui dispositivi mobili correttamente sottoposti a root o comunque su quelli che montano una “custom ROM” (Installare ROM Android e aggiornare all’ultima versione), il codice *#*#4636#*#* risulta utilizzabile senza problemi.

Su alcuni smartphone, ove il codice non ha alcun effetto, si può provare l’app gratuita Network, prelevabile da Google Play. Il suo funzionamento, comunque, non è garantito: su alcuni telefoni potrebbe andare semplicemente in crash.

Ovviamente selezionando WCDMA only, lo smartphone utilizzerà sempre le modalità di connessione più performanti, anche quando il segnale dovesse risultare molto debole.
Tuttavia, nel caso in cui il segnale 3G non fosse più disponibile, si perderà la connessione di rete in quanto lo smartphone non “ripiegherà” più su EDGE/2G.

In ogni caso, si potrà riportare su WCDMA preferred l’impostazione relativa alla tipologia di rete preferita.


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